“È la grammatica del futuro chi non la conosce sarà escluso”
Ecco l’intervista che Riccardo Luna mi ha fatto per La Repubblica del 3 Novembre (tutti i diritti vanno a chi devono andare) la foto terribile è di tre anni fa, ma giuro che son io.
A TREDICI anni Federico Morello ha scritto la prima lettera al sindaco del suo paese, Lestans, una frazione di Sequals, e gli ha chiesto la banda larga. A quattordici le lettere al sindaco erano ormai una mezza dozzina, la banda per navigare internet era sempre stretta e lui ha fondato l’associazione Friuli Anti Digital Divide. A quindici il sindaco ha capitolato e Morello ha suggerito un modo (l’hyperlan) per collegare alla rete il suo paese e alcuni limitrofi con un costo irrisorio (meno di diecimila euro in tutto). Ora Federico Morello ha sedici anni, la mattina va a scuola al liceo scientifico Marinelli di Udine e il pomeriggio si occupa di “Panedigitale”, l’iniziativa che sta per lanciare.
Come hai scoperto la Rete?
“Quasi per caso. Avevo sei anni. C’era un computer di mio zio, a casa dei nonni, dove trafficavo: lì c’erano le impostazioni per connettersi con un modem. Ma non c’era la rete. Appena ho realizzato che il portatile di mamma si poteva collegare al telefono mi sono collegato”.
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