Sto uscendo da uno di quei periodi frenetici e incasinati dove non hai tempo per fare nulla e non fai niente tutto il tempo. Un paio di mesi in cui tutto è stato posticipato una decina di volte, le tabelle di marcia sono saltate, impegni di ogni genere si sono accumulati e le settimane di recupero hanno causato ulteriori ritardi.
Giorni in cui dopo la stremante maratona fisica e psicologica giornaliera ricevi innumerevoli telefonate da gente semi-sconosciuta che protesta per non aver ricevuto risposte immediate alle loro richieste.
Casa, scuola, studio, lavoro, studio, recupero, verifiche, telefonate, recupero, progetto, corriera…
Poi improvvisamente “boom” e realizzi che hai solo un modo per uscire dalla tana del Bianconiglio: ricominciare tutto da zero, reboot-quasi-reset. Tutto torna più lento, normale e piacevole.
Ottimo, non fosse che mentre mi riapproprio della mia esistenza zen accade – e succede ogni volta – si scateni tutta la mia indole creativa e innovativa, un sacco di idee e progetti che migliorano e distruggono altre idee e progetti. Dunque arrivi all’incognita finale: scegliere cosa fare, per ricominciare.
Stavo giusto per chiedermi come fare quando per caso è apparsa sullo schermo una mail che scrissi anni fa ad un’amica con cui avevo litigato (e vi assicuro che a quel tempo fu uno shock). Argomento e situazione completamente diversa, ma quella mail iniziò a dissipare il caos. Terminava più o meno con “Ora mi fermo. Ascolto, guardo. Ma grazie. Dovevo leggere e dovevo scrivere.”
Ecco quindi. Ora mi fermo. Ascolto, guardo. In più sta volta corro, parlo, leggo e tra le tante cose che inizierò a scrivere c’è pure questo blog.
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“[…] quando per caso è apparsa sullo schermo una mail che scrissi anni fa” :)