Italia Startup è “una piattaforma indipendente che nasce dall’aggregazione di soggetti privati già operativi nel campo dell’innovazione, del digitale e dell’imprenditoria”. L’obbiettivo è quello di proporre, agevolare e velocizzare interventi che facilitino la creazione di un sistema startup anche in Italia.
Domani sarò anch’io all’open day #ISDAY in H-Farm, intanto ecco un piccolo post-contributo:
Startup, new web economy, open data. Sembra proprio che l’Italia voglia iniziare ad aprire gli occhi. Inizia ad intravedere i cambiamenti socio-economici in atto, sente parlare delle potenzialità della Rete, delle capacità di ripresa economica e dell’ evoluzione di cui è capace. Addirittura in quel famoso programma tv tutt’altro che innovativo si è osato dire la parola startup. Tutto fantastico, auspicabile fino a poco tempo fa. Non fosse che se non si presta attenzione si rischia di far abbagliare la povera vecchia italia, sbarrandole gli occhi di colpo, accecandola anziché rinvigorirla.
Non dobbiamo infatti confondere l’attenzione crescente dei media (anche quelli più vecchi, immobili e tradizionali) con quella dell’opinione pubblica. Si è iniziato finalmente a fare, non scordiamoci di aggiungerci il comunicare. Rischiamo altrimenti di saltare piè pari tutta la fase di acquisizione delle competenze, quella di “alfabetizzazione” specifica in cui spieghiamo e parliamo a tutti, dai nonni agli imprenditori. E non parlo di strani corsi in cui in 10 lezioni si impara ad usare WordArt, parlo della promozione della cultura della Rete e dell’innovazione. Parlo del far capire che la Banda Larga serve a tutti, anche alla piccola azienda che potrebbe risparmiarsi viaggi e cataloghi rilegati. Parlo di far capire che se sei giovane (anche e soprattutto dentro) e hai un’idea innovativa e funzionante puoi farcela, puoi renderla attraente, puoi cambiarci le cose, puoi essere libero di imparare dal tuo fallimento. Non è retorica. Potremmo avere gli acceleratori e i processi di sostegno alle idee migliori del mondo, ma se non agiremo anche parallelamente spiegando e parlando con la gente otterremo risultati insoddisfacenti.
Quando io esulto scoprendo la realizzazione di una task force ministeriale per il tema startup, altre tre persone non ne capiscono l’importanza e anzi iniziano ad annoiarsi di tutto ‘sto internet e ‘ste startcose. Prendiamo un fattore chiave per la realizzazione dell’agenda digitale intera: il digital divide. A forza di parlarne per anni e anni il problema ha iniziato ad annoiare la gente. Eccole lì, in continuo aumento, le fazioni “ok la banda larga, però…”.
Dobbiamo lavorare per rieducare il target…