Gli anziani non sono deficienti. L’età anagrafica non centra un fico secco con l’esserlo. Leggo che gli anziani avrebbero difficoltà a riconoscere un farmaco poiché “sono abituati alla forma e al colore di confezioni e pasticche”. Avvisati, si abitueranno a leggere la scatola come dovrebbe essere. Sanno leggere, ragionare e parlare meglio della maggioranza dei nativi digitali, hanno imparato ad usare tv, lavatrice, frigorifero, digitale terrestre e in alcuni casi a guidare, non vedo perché dovrebbero fare fatica a recepire un cambiamento.
E per lo stesso motivo fa un molto ridere sapere che se invitati sul maggiore canale della tv pubblica a spiegare un progetto/idea/concetto in prime time viene chiesto esplicitamente di evitare di spiegarlo in modo esaustivo (ma semplice) perché “comunque il pubblico anziano di rai uno non capirebbe, anzi, già che ci sei, riesci a piangere?”. Leggo che anziché spiegare loro cos’è internet e come controllare semplicemente e velocemente la propria pensione online, comitati e federazioni hanno speso soldi e tempo intentando cause contro la digitalizzazione di pubblica amministrazione e inps.
Come se il problema non fosse la mancanza di collegamento o di device ma l’inettitudine di essere anziani. Si erano abituati in un modo, impareranno per il proprio bene ad abituarsi nell’altro. Se non sanno usare internet qualcuno glielo può insegnare. Smettiamola di usarli come capro espiatorio e trattarli da ritardati.
Il corpo faccia quel che vuole, io sono la mente.
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