Dopo il report dell’Open Day di Italia Startup, oggi è stato pubblicato il mio primo vero e proprio contributo per CheFuturo!, l’innovativo progetto online di Riccardo Luna.
«CheFuturo! è la rampa di lancio per proiettare l’Italia verso l’innovazione. Uno spazio per raccontare le storie di chi oggi immagina come costruire il futuro. Un vero giornale online che ospita un articolo al giorno a firma dei più noti opinion leader della rete per leggere le news più curiose e interessanti in tema di innovazione.»
blogger
Parto con una protesta/sfogo sulla favola dell’inesistenza del digital divide e sulla necessità di un’azione meno ingessata e più lean per portare l’Italia sul Web.
Federico Morello: “Cari ministri, basta con le favole sul digital divide che non c’è”
Entro l’estate è diventato dopo l’estate. Tra un rinvio e l’altro i decreti per startup e Agenda Digitale sono stati posticipati a settembre (sarà la volta buona?) insieme all’Agenzia per l’Italia Digitale e al direttore generale della stessa. La speranza è che dopo dieci anni di immobilità, decreti Pisanu e leggi anti blog un’ulteriore decina di mesi sia servita a qualcosa. Vedremo.
Per provocare l’accelerata innovativa di cui l’Italia ha bisogno si deve però esser sicuri di aver ben aperto gli occhi e compreso la situazione. Sì, la vaga forma impersonale usata nasconde un “chi può cambiare le cose”. Rendere tutto più luccicante e bello non serve a nulla se non ad ingannarsi da soli. Basta con la storia del digital divide al 5%. Lo dico anche ai ministri competenti. Sappiamo tutti che quel dato equipara la banda larga mobile (UMTS, HDSPA and counting) a quella fissa (Dsl, fibra) e fixed mobile (WiMax, Hiperlan). Il mobile per quanto sia sempre più determinante ed importante resta mobile, ottimo per gli usi in mobilità, con costi e rapporto qualità/prezzo improponibili per un utenza domestica/aziendale minimamente più esigente. Continua a leggere su CheFuturo! Il lunario dell’innovazione…